Palude di oblungo porpora


Dall’oblungo porpora
risale la palude
carezzevole.
Cucchiaio imbandito
la sede mutevole
delle tue parole.

Con alterna chiave
tu schiudi la casa dove
la neve volteggia delle cose taciute.*

 
Gomiti esperti
a tener saldo il mio
volto la spinta
a risalire
dalle spirali
incolore. Eccedo
stringendo le dita
incollando la presa
a dune di sabbia.

A seconda del sangue che ti sprizza
da occhio, bocca ed orecchio,
alterna la tua chiave.

Alterna la tua chiave, alterna la parola
cui è concesso volteggiare coi fiocchi.*

 
Oscillo saldando
il mio orecchio
a corteccia muta.
Laddove come fiore
s’allarga la spezia
che m’inonda
salata la bocca.

A seconda del vento che via ti spinge
s’aggruma attorno alla parola la neve.*

 
Senza vento rilascio
le mia braccia
al tortuoso incedere
del prossimo cielo
e metto via sassi.
A costruire letti
per il fiume a venire.


M. C. T.


* P. Celan, Con alterna chiave, in Di soglia in soglia.
Immagine Donna accovacciata con foulard verde, Egon Schiele.